Adipolicitolisi
A colloquio con Dott. Andrea Garelli esperto in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Questo approccio rappresenta oggi la scelta preferita per quel che concerne il trattamento di piccole adiposità localizzate che né la dieta né la palestra sono riuscite a cancellare. L’esperienza c’insegna che tali inestetismi cutanei di frequente si trovano all’interno e all’esterno di coscia e ginocchia, sotto i glutei, nelle braccia o nel doppio mento. La scelta della tecnica più adeguata da utilizzare per il trattamento di questi accumuli di grasso di ridotte dimensioni, ha fin ora rappresentato una serie di difficoltà in quanto la liposcultura con metodo tradizionale non consente, a mani poco esperte e imprecise, di dosare la corretta quantità di grasso da rimuovere determinando così la comparsa di esiti peggiori del difetto primitivo. Recentemente, per la sua semplicità, si è imposta l’adipocitolisi mediante cavitazione chirurgica (ADCLU), una procedura che può essere eseguita ambulatorialmente in anestesia locale e che sfrutta la capacità degli ultrasuoni di liberare microbolle di gas le quali, implodendo all’interno dei tessuti cedono energia alle membrane cellulari degli adipociti che collassano. La prima fase consiste in un’abbondante imbibizione dei tessuti da trattare che amplifica la trasmissione degli ultrasuoni nel tessuto adiposo che è già di per sé ricco di acqua. La rottura della parete degli adipociti avviene grazie all’utilizzo di un trasduttore di ultrasuoni si 12-18cm.
Di conseguenza si determina una immediata riduzione degli adipociti nel tessuto trattato una distruzione differita per apoptosi della cellula mentre sul collagene promuove una neocollagenogenesi.
Dopo il trattamento il tessuto adiposo, a un esame microscopico, appare completamente disaggregato e il grasso liquefatto spremuto fuori manualmente. La ferita è talmente piccola che non viene suturata ma chiusa con un cerotto sterile. E’ necessario che la paziente indossi un indumento compressivo nelle successive settimane per ridurre sia l’edema post-operatorio che le ecchimosi e migliorare il risultato finale.
La mia esperienza con la ADCLU mi fa ritenere questa tecnica in grado di trattare in maniera sicura ed efficace tutti gli inestetismi dovuti ai ridotti accumuli di grasso. il controllo ecografico pre e post trattamento ha permesso di dimostrare la riduzione del pannicolo adiposo nella misura desiderata. I controlli fotografici e le misure antropometriche con plicometro hanno consentito di quantificare la veridicità del risultato. L’ADCLU è stata da me utilizzata con successo anche nei difetti residuati da precedenti interventi di liposuzione riuscendo ad agire sul tessuto cicatriziale esito del precedente intervento. Una regione dove questa metodica ha dimostrato, più di altre, la sua particolare validità è quella del solco gluteo. Il rimodellamento e in particolare il sollevamento di glutei rappresenta infatti una sfida per i chirurghi che decidono di occuparsi dell’estetica di questa regione anatomica, oggi particolarmente valorizzata da pubblicità e media.
La microlipocavitazione della piega glutea consente un assottigliamento del pannicolo adiposo presente in sede e una denaturazione delle fibre di collagene legata al calore sviluppato dall’effetto cavitazionale, un evidente retrazione della cute del solco svuotato che guarisce aderendo alla fascia . Spostare di un paio di centimetri verso l’alto la piega infraglutea da la sensazione visiva di un lifting senza che si sia dovuto ricorrere a un intervento più invasivo qual è l’impianto protesico o la gluteoplastica chirurgica. La tecnica è particolarmente adatta a tutte quelle situazioni di confine dove non si desidera modificare il volume delle masse esistenti e non si vuole procedere con interventi a cielo aperto. L’ADCLU per la sua autraumacità può esser, là dove necessaria, ripetuta più volte senza che ciò determini un aumento dell’incidenza delle complicanze. L’uso di ultrasuoni la frequenza varia continuamente, evita inoltre l’inconveniente peggiore della liposuzione a ultrasuoni, il surriscaldamento fino al rischio d’ustione dei tessuti trattati. Il risultato finale può essere ulteriormente migliorato con l’ausilio della cavitazione trans dermica che favorisce il riassorbimento dell’edema, migliora la cicatrizzazione sottocutanea e stimola la neocollagenogenesi prevenendo la panniculopatia adiposa, tipica di questa regione anatomica.